Fiat

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Tira un sospiro di sollievo il management del Lingotto, che vede approvata la fusione con i recessi fermi a 463,6 milioni di euro. Le incertezze che hanno accompagnato gli ultimi mesi in vista del matrimonio con Chrysler hanno portato a definire nel breve termine uno scenario neutrale per l´azione del produttore di autoveicoli. La fase rialzista che aveva caratterizzato i primi mesi del 2014 è ormai alle spalle e ultimamente i corsi si muovono al di sotto della soglia degli 8 euro, ben distanti dal massimo annuale di 9,08 euro. L´ultimo test a tale livello risale al 17 luglio scorso, in seguito a voci di un possibile accordo con Volkswagen; tuttavia le immediate smentite hanno fatto sì che non avvenisse la violazione. Al conseguente ritracciamento è seguito un brusco crollo nelle quotazioni per via di timori che il budget di 500 milioni, stanziato per coprire i recessi, non fosse sufficiente e la fusione saltasse. Il 6 agosto si è giunti fino a quota 6,26, tornando così ai valori dell´anno precedente. Le rassicurazioni di proprietà e management prima e il recente dato ufficiale hanno riportato in alto il titolo verso il valore di liquidazione dei recessi a 7,727 euro. Le ultime voci di una necessaria ricapitalizzazione o dell´emissione di un bond convertibile o convertendo lasciano supporre una futura battuta d´arresto, che potrebbe avvenire in prossimità dell´area resistenziale a 7,80 euro, suggerendo operazioni short con primo obiettivo a 7,63 e secondo a 7,53 euro.